La location

Il Museo di Napoli è tra i più antichi e importanti al mondo per ricchezza e unicità del patrimonio e per il suo contributo offerto al panorama culturale europeo. L’origine e la formazione delle collezioni sono legate alla figura di Carlo III di Borbone, sul trono del Regno di Napoli dal 1734, e alla sua politica culturale.



Il re promosse l’esplorazione delle città vesuviane sepolte dall’eruzione del 79 d.C. (iniziata nel 1738 a Ercolano, nel 1748 a Pompei) e curò la realizzazione in città di un Museo Farnesiano, trasferendo dalle residenze di Roma e Parma parte della ricca collezione ereditata dalla madre Elisabetta Farnese. Si deve al figlio Ferdinando IV il progetto di riunire nell’attuale edificio, sorto alla fine del 1500 con la destinazione di cavallerizza e dal 1616 fino al 1777 sede dell’Università, i due nuclei della Collezione Farnese e della raccolta di reperti vesuviani già esposta nel Museo Ercolanese all’interno della Reggia di Portici.

Dal 1777 l’edificio fu interessato da una lunga fase di lavori di ristrutturazione e progetti di ampliamento, affidati agli architetti F. Fuga e P. Schiantarelli. Nel decennio della dominazione francese (1806-1815) furono realizzati i primi allestimenti e con il ritorno dei Borbone a Napoli nel 1816 assunse la denominazione di Real Museo Borbonico. Concepito come Museo universale, ospitava istituti e laboratori (la Real Biblioteca, l’Accademia del Disegno, l’Officina dei Papiri…), successivamente trasferiti in altre sedi nel 1957. Le collezioni del Museo, divenuto Nazionale nel 1860, sono andate arricchendosi con l’acquisizione di reperti provenienti dagli scavi nei siti della Campania e dell’Italia Meridionale e dal collezionismo privato. Il trasferimento della Pinacoteca a Capodimonte nel 1957 ne determina l’attuale fisionomia di Museo Archeologico.

Sequenze tematiche collocate in progressione.

Sistema di controllo passivo dei parametri igrometrici.

Il Progetto

Il riallestimento della Sezione Egizia del Museo Archeologico di Napoli (riaperta al pubblico il 7 ottobre del 2016, dopo la chiusura del 2010) è stato realizzato mediante sequenze tematiche collocate in progressione.

Strutture dedicate alla comunicazione.

Basamenti e teche dedicate.

L'intervento

Complessivamente sono state allestite sette sale, disposte su due piani. Per l’esposizione dei reperti di piccole dimensioni sono state realizzate teche a parete con vetro extrachiaro a formare un nastro continuo che percorre le sale di cui la sezione è composta. Al centro degli ambienti sono stati collocati alcuni basamenti e alcune strutture espositive composte da teche collegate da setti in lamierino verniciato e illuminazione a LED. Le mummie sono state esposte in teche dedicate, dotate di sistema di controllo passivo dei parametri igrometrici.

Scopri alcuni degli allestimenti museali e delle mostre che abbiamo realizzato.